IL COMPLESSO DI ANTIGONE
autrice | Cecilia Sjöholm |
traduttrice | Evelina Somenzi |
pagine | 320 |
ISBN | 978-88-98174-07-2 |
prezzo di copertina | € 16,50 |
Prezzo: € 8,00
Se ritenete il complesso di Antigone un paradigma inversamente proporzionale al vecchio Edipo, siete fuori strada. Perché Antigone cambia addirittura i presupposti della questione.
L’indagine filosofica puntuale e disinvolta di Cecilia Sjöholm, da Wollstonecraft a Butler passando per Hegel, Freud, Heidegger, de Beauvoir, Lacan e Irigaray, con un paio di incursioni nel cinema contemporaneo, punta dritto a sciogliere il nodo di etica e desiderio screditato dal campione maschile di razionalità, che ha relegato il femminile, enigmatica mancanza d’essere, a un’emotività fatale.
Ma Antigone, che incarna il senso dell’altro e una differente etica del quotidiano, sfida qualunque tentativo di prescrivere un modello strutturale o una funzione effettiva. Ha a che fare, piuttosto, con la complessità che il desiderio femminile chiama inevitabilmente in causa.
Il complesso di Antigone rivela qualcosa di fondamentale sulla relazione tra gli oggetti e la legge che li pone. Il desiderio di Edipo è equivalente alla legge, e agli oggetti posti per mezzo di quella legge. Questo rende più facile per lui vivere nell’illusione che il desiderio sarà continuamente sostenuto, ininterrotto, e soddisfatto. Antigone è più inquietante. Dimostra che il desiderio non è garantito da alcun significante o ordine trascendentale.
Il complesso di Antigone rivela qualcosa di fondamentale sulla relazione tra gli oggetti e la legge che li pone. Il desiderio di Edipo è equivalente alla legge, e agli oggetti posti per mezzo di quella legge. Questo rende più facile per lui vivere nell’illusione che il desiderio sarà continuamente sostenuto, ininterrotto, e soddisfatto. Antigone è più inquietante. Dimostra che il desiderio non è garantito da alcun significante o ordine trascendentale.
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